Étienne Davodeau: Quelli che ti vogliono bene - Rurale - La brutta gente - Un uomo è morto

Quelli che ti vogliono bene


Perché il portiere decide di fare autogol nella finale di coppa? Titù, il grande campione, è assillato da un'anziana signora che gli chiede un unico favore: venire al compleanno del marito, malato e fan accanito di Titù. Il calciatore decide di accettare, e trascorre una piacevole serata, sino all'arrivo di un invitato inatteso, che darà al suo destino una svolta tragica...
Una storia quanto mai attuale, che tocca temi come gli squilibri nel mondo del calcio, e li intreccia con le "normali" vite di gente comune, fra realtà e paradosso.
Come pochi altri Davodeau sa raccontare le contraddizioni contemporanee, innerbandole in solide, avvincenti narrazioni: scopritelo nel suo primo libro tradotto in italiano!
Étienne Davodeau ha recentemente ricevuto il Grand Prix de la Critique, assegnato annualmente dall'ACBD (l'Associazione dei Critici e giornalisti di Bande Dessinée) e al Festival di Angoulême il Premio per la Sceneggiatura e il Premio del Pubblico.

Dopo la rassegna stampa troverete un estratto dal volume. Siamo all'inizio della storia, dopo l'unica azione calcistica del libro: l'autogol deciso dal portiere, proprio quando la sua squadra stava per vincere la coppa... Perché?

Étienne Davodeau (Anjou, 1965) ha pubblicato oltre quindici libri, maturando il proprio stile nell'osservazione della realtà e raccontandola sia con con la fiction e sia con il reportage. Fa parte di quegli autori che, libro dopo libro, arrivano a spingere più in là i limiti della Nona Arte, con la cura costante di restare accessibile al pubblico più ampio.
Davodeau è pubblicato in Italia esclusivamente dalle edizioni Q Press: gli altri suoi libri in catalogo sono i premiatissimi reportage Rurale!, La brutta gente e Un uomo è morto.
Davodeau è pubblicato in Italia esclusivamente dalle edizioni Q Press: gli altri suoi libri in catalogo sono la commedia noir Quelli che ti vogliono bene e gli altrettanto premiati reportage La brutta gente e Un uomo è morto.
Ha inoltre sceneggiato la trasposizione a fumetti dell'unico romanzo scritto da George Brassens.

Quelli che ti vogliono bene
di Étienne Davodeau
48 pagine in carta patinata opaca 170 g/m2
Copertina 300 g/m2, plastificata opaca
17x24 cm
Brossurato, rilegato a filo refe
9,90 euro
ISBN 88-901023-5-7


Rassegna stampa

Giugno 2010. Abbiamo appena finito di assistere ai festeggiamenti nelle piazze per la coppa internazionale conquistata dall'Inter e ci si sta già apprestando a studiare il calendario delle partite dei mondiali che si terranno in Sudafrica tra pochi giorni. Nell'attesa capita di incrociare letture a tema. Sportive. Magari graphic novel. Europee. Come nel caso di Quelli che ti vogliono bene, scritto e illustrato dal francese Étienne Davodeau e portato in Italia dalla Casa Editrice Q Press. Sfogliandolo velocemente sembra divertente. Dialoghi accesi, scene madri e primi piani che suscitano totale ilarità. Dalla successione delle inquadrature il ritmo deve essere serrato. Il tema è il calcio, come illustrato dalla copertina e come ben spiegato in quarta di copertina: "Perché il portiere decide di fare autogol nella finale di coppa?".
Ci si appresta a leggere questa storia come un fumetto e ci si trova altrove. In 48 pagine si svolge una storia nella storia molto intensa che porta a fermarsi ogni tanto. Per riflettere. Per capire se si è afferrato bene il senso. La vita è piena di imprevisti e i protagonisti dellíalbo ne sono vittime e artefici in modo accidentale o del tutto consapevole. I francesi sono i migliori, recita la cronaca sportiva della finale di coppa. Francia contro Italia. La posta è alta: il titolo di campioni díEuropa! Manca poco più di qualche secondo al termine. In dieci sequenze raccolte in prima pagina quello che sembra ovvio, cessa di esserlo. Si gira pagina ed ecco lo shock che rende muti tutti e rallenta il respiro. Il numero 1, il portiere della Francia, fa autogol. Silenzio sugli spalti. Impossibile. Perché? Líautore ci fa tornare indietro di due settimane. Agli allenamenti della squadra francese. Ai suoi beniamini, ai suoi reporter, ai tifosi e ai fan come quella signora che ogni giorno attende una risposta fiduciosa.
Il titolo è emblematico, quasi un punto di partenza: è la forza trainante che porta le persone le più differenti e che vivono in contesti diversi a mettere in atto certe azioni sotto il migliore auspicio. E se poi qualcosa interferisce e genera il caos?
Étienne Davodeau guarda dentro il mondo del calcio da tre punti di vista. Il calciatore, il tifoso che va allo stadio, il fan. E di contorno inserisce un poí di, per così dire, gramigna: il giornalista díattacco, quello dello scoop a tutti i costi. Un elemento che non viene tenuto molto in considerazione da nessuno dei protagonisti. Ma fa audience.
Cosa si nasconde dietro quell'autogoal?
Cosa succede a un calciatore se passa dalla massima celebrità e successo sportivo alla stalla, in circostanze anomale, senza che la sua volontà sia ascoltata e rischiando anche di morire in modo stupido?
Cosa succede a una coppia di anziani un po' malata che riesce a realizzare il sogno di cenare con la star ma poi disturbata da un amico un po' "esuberante"?
Cosa non farebbe un tifoso per andare allo stadio? E se poi si trova ad aiutare un suo beniamino?
Quelli che ti vogliono bene è una storia assurda ma poggia sulle azioni, di fatto possibili, di persone qualsiasi. Come noi, in fondo. Una storia dentro la storia in cui le strade di protagonisti diversi finiscono per incontrarsi in pericolosi incroci. Si seminano feriti, morti, litigi, massime manifestazioni di amicizia e amore. E l'autore sembra chiedersi: tutto questo ha senso? Ci sono davvero passioni tali da cambiare il nostro modo quotidiano di agire e di reagire ai casi della vita? Non c'è risposta, se non alla domanda iniziale sul perché mai abbia vinto l'Italia grazie a quell'autogoal.
C. Modena, Il Traspiratore, 1 giugno 2010
www.traspi.net:80/notizia.asp?IDNotizia=10309

QUANDO UN AUTOGOL NON È UNA TRAGEDIA
Una commedia amara di Davodeau.
Chi sono "quelli che ti vogliono bene"? Bene per davvero, intendiamoci. Titù, star milionaria di una squadra di calcio francese, se lo chiede durante i pochi giorni, traumatici, che trasformano radicalmente la sua vita. Gli vogliono bene i suoi procuratori? O la sua società? O i suoi fan idolatranti sparsi per la Francia? O i giornalisti sempre pronti ad inseguirlo a caccia di notizie? Chi gli vuole davvero bene?
La risposta che ci regala l'autore, Étienne Davodeau, farà felici quanti vedono nel calcio odierno un'esasperazione, una mancanza di senso della realtà che ha trasformato uno sport intenso e bellissimo in un circo. Perché chi ci vuole davvero bene è forse chi non lo sbandiera mai, ed è a questa conclusione che arriva anche Titù, prima di cambiare per sempre la sua vita, quella del suo amico Renaud, ma forse senza davvero cambiare le sorti di chi non vuole veramente cambiare.
Davodeau dipinge una storia agrodolce in poche, efficaci pagine: la signora Colette decide di regalare al marito malato una cena col suo eroe, il campione della F.C.E. Titù. Dopo essere finalmente riuscita a convincere il calciatore, un ragazzone buono e forse un po' stanco della sua vita, la cena di compleanno ha luogo, con immensa gioia della signora Colette e del marito Adrien, e con semplice e delicata emozione per Titù.
Poi, però, l'imprevisto: Titù viene rapito da un conoscente della signora Colette, e trasformato in merce di scambio. Il suo essere "di tutti", un oggetto per sponsor, fan, procuratori diventa ancora più lampante: Titù non è più lui, è merce. Il tutto nel segreto più assoluto, perché a breve ci sarà LA finale, e la Francia non può permettersi di sapere che forse sta per perdere il suo eroe.
Tra rapitori improvvisati, veterinari segaossa, tifosi assatanati, Titù, stordito dalle droghe, stanco, sfiduciato, riflette sulla sua vita, e con lui riflettono i lettori, forse anch'essi stanchi e sfiduciati.
Ne risulta una storia da leggere ma soprattutto da condividere, per mostrare anche ad altri una faccia del calcio, e della vita, che forse ci piacerebbe vedere diventare realtà.
Davodeau, già premiato ad Angouleme per la miglior sceneggiatura di Rurale! e La brutta gente, si conferma un acuto osservatore della vita reale, che riesce a trasporre in disegno con delicatezza e precisione. Senza essere un j'accuse alla società contemporanea, Quelli che ti vogliono bene è però un pungente ritratto del nostro mondo, e non pare strano immaginare tutta la storia a Milano, o Roma, con un nostro eroe nazionale nelle vesti di Titù.
Un albo di cui non si può raccontare di più per non perdere il gusto della lettura, ma che va trovato, gustato, conservato e condiviso. E complimenti a Q Press per averlo portato in Italia.
M. Galea, uBC Fumetti, 3 ottobre 2008
www.ubcfumetti.com/bandesdessinees/?16856

La vita presa a calci.
UN PICCOLO GIOIELLO DELLA COLLANA OLTRENERO, UN'IDEA BRILLANTE raccontata con ritmo e acume. All'inizio ci sono una finale di coppa e un portiere che, nello sconcerto generale, decide di fare autogol e perdere la partita. E poi c'è il compagno di squadra Titù, campione osannato dai tifosi e palleggiato tra sponsor e manager. Accettando l'invito a cena dell'anziana signora Colette, che vuole esaudire l'ultimo desiderio del marito malato, alla vigilia della finale Titù incontra un ospite inatteso e la serata prende una piega del tutto anomala.
La reazione a catena che ne consegue è tanto bizzarra quanto inarrestabile, ma non si può rivelare di più: trama e colpi di scena vanno gustati fino in fondo.
Disegnato con mano solida e scritto con un occhio alla commedia nera francese, Quelli che ti vogliono bene intreccia in 48 pagine esistenze anonime e vite sotto i riflettori, scambiandole di posto e utilizzando il gioco del calcio come specchio di emozioni, paradossi e contraddizioni della società moderna.
Una storia da leggere e far leggere, con almeno un paio di protagonisti decisamente azzeccati: il corpulento Pascal e la famiglia Bertin. Senza perdersi nei luoghi comuni né scadere nel banale, Étienne Davodeau offre spunti di riflessione celati dietro il velo dell'ironia, a partire dal titolo stesso: perché quelli che ti vogliono bene, che ti vogliono bene davvero, alla fine sono quelli che non te lo dicono mai.
F. Balducci, StradaNove
www.stradanove.net/news/testi/fumetti-06a/fabal1805060.html

Davodeau esplora la passione per il calcio e lo scollamento dalla realtà degli sportivi attraverso un teso plot noir costantemente sospeso tra violenza e commedia. Un tratto semplice e realistico e personaggi credibili e fragili fanno di Quelli che ti vogliono bene (esordio italiano per l'autore francese, che vanta già numerosi titoli interessanti pubblicati in patria) un fumetto profondo e avvincente al tempo stesso, un apologo sulla "normalità" e un ottimo prodotto di entertainment.
Mangialibri
www.mangialibri.com